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Iran: arrestati sostenitori e famiglie dei membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano ed emanate condanne a morte per paura della rivolta

Hamed Qareh-Oghlani condannato a morte per appartenenza all’organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano

Appello per la revoca della condanna a morte di Hamed Qarah Oghlani, il rilascio dei prigionieri politici e l’invio di una delegazione internazionale che visiti le carceri iraniane

Con una sentenza criminale il regime clericale ha condannato il prigioniero politico Hamed Qarah Oghlani a morte ed a 13 anni e 3 mesi di reclusione. La condanna a morte è stata emanata per “appartenenza all’organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano”, quella a 13 anni di reclusione per “partecipazione ad addestramenti militari, attacchi alle basi del Basij, propaganda contro lo stato, blasfemia, insulti a Khamenei”. Hamed, che soffre di epilessia, venne arrestato dal Ministero dell’Informazione a giugno, e fu trasferito alla prigione di Orumieh qualche settimana dopo.

Restano al contempo in carcere i sostenitori dell’OMPI ed i parenti dei membri dell’Organizzazione arrestati alla vigilia dell’anniversario della rivolta. La ragione dietro ai loro arresti è che il regime teme lo scoppio di nuove proteste popolari.

Nelle dichiarazioni del 17 e 21 novembre 2020 la Resistenza iraniana aveva segnalato l’ondata di arresti dei sostenitori e delle famiglie dei membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, proprio in occasione della vigilia dell’anniversario della rivolta, e aveva rilasciato i nominativi di alcuni di coloro che erano stati arrestati nelle città di Teheran, Sonqor e Semnan. Figuravano tra gli arrestati anche il 37enne Massoud Ismaili, di Kermanshah, panettiere, arrestato il 2 novembre, ed il 32enne Ali Rafiei, di Isfahan, arrestato il 7 novembre. Ad oggi non si ha ancora nessuna notizia dei due prigionieri politici.

Durante il suo discorso al Vertice Transatlantico del 18 settembre, la sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), rendendo omaggio al martire della ricolta Navid Afkari, dichiarò: “Khamenei continuerà a devastare la nazione perché la sopravvivenza del suo regime dipende dagli assassinii e dalla repressione. Se Khamenei mettesse fine alle esecuzioni, perderebbe il controllo della situazione, e la rivolta in ebollizione nelle profondità della società iraniana erutterebbe, rovesciando il fascismo religioso dei mullah.”

La Resistenza Iraniana esorta le Nazioni Unite e tutte le organizzazioni per i diritti umani ad intraprendere un’azione urgente per la revoca della condanna a morte di Hamed Qarah Oghlani ed il rilascio di tutti i prigionieri politici, specialmente alla luce della pandemia da Covid-19. La Resistenza ribadisce inoltre la necessità di istituire una commissione d’inchiesta internazionale che visiti le carceri iraniane ed incontri i prigionieri ivi detenuti, in particolare i prigionieri politici.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI)
4 dicembre 2020

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