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Iran: 36 ostaggi sono stati liberati dopo 72 giorni dello sciopero della fame

Attacco ad Ashraf  -No  103

36 Mojhedin presi in ostaggio , nel 72° giorno dello sciopero della fame cui gli ultimi 7 dello lo sciopero secco,  sono stati liberati e immediatamente ricoverati  presso l’ospedale di Ashraf

ImageLa sig.ra Rajavi ha pregato gli scioperanti  di Ashraf e le persone presenti nei Sit-In di vari paesi del mondo di interrompere lo sciopero della fame

 Sig.ra Rajavi ha avuto parole di elogio per gli  assidui sforzi   compiuti  dagli iraniani in tutto il mondo, personalità politiche e tribali irachene, i politici del resto del mondo, parlamentari, giuristi e gli organismi internazionali difensori del diritto dell’uomo operanti in 5 continenti, mobilitati per liberare i 36 ostaggi

CNRI, 7 ottobre – Oggi, i  36 Mojahedin presi ostaggio, nel 72° giorno dello sciopero della fame oramai da sette trasformatosi in quello secco, sono stati liberati ed orgogliosamente hanno fato ritorno ad Ashraf .Taluni di questi eroi, ieri mattina erano entrati in coma e i loro carcerieri li  avevano trasferiti in ospedale .Gli ostaggi liberati , molti dei quali  prossimi alla morte, al loro ritorno ad Ashraf  per la gravità del loro stato di salute, a causa dello sciopero della fame e le ferito  d’arma da fuoco  e le percosse subite nelle giornate del   28 e 29  luglio, sono stati immediatamente ricoverati all’ospedale di Ashfraf .

 

 

Domenica 27 settembre, il giudice aveva di nuovo emessa la sentenza  che decretava la loro liberazione . L’Esitazione della polizia ed il governo iracheno  a liberarli ha suscitato un ‘onda di proteste  internazionali e regionali e finalmente oggi , sono stati liberati .Tutti i loro nel momento del rapimento erano stati picchiati e feriti e 7 di loro in quel momento avevano perso  la conoscenza. Essi hanno trascorso alcuni giorni, in pessime condizioni   fuori dal campo, per poi essere trasferiti prima, al carcere della città di Khales e poi  all’Estekhbarat (qualche caserma dell’esercito ) e alla fine al carcere dell’aeroporto di Mossànna .In ogni spostamento venivano maltrattati e percossi duramente . La loro epica resistenza in questi 72 giorni ha scosso il mondo intero …e sembrava avessero il destino segnato .

46 giorni fa, il 23 agosto 2009, per la prima volta, il giudice aveva decretato  la loro liberazione, ciò nonostante ,vengono trattenuti in stato di fermo con l’accusa  pretestuosa dell’ingresso illegale nel territorio iracheno, 23 anni prima. Il  tribunale, per la seconda volta il 13 settembre 2009, ordina la loro liberazione e il 27 dello stesso mese, il giudice per la terza volta decide per la scarcerazione, giudicando senza alcun fondamenta i capi di imputazione a loro carico. La sentenza è motivata dal fatto che a indagini concluse  no c’erano le prove a carico degli arrestati e che dovevano  essere  rilasciati immediatamente . la polizia e il governo iracheno però, si rifiutavano a rispettare la sentenza suscitando l’onda di proteste. Finalmente gli ostaggi nella mattinata di oggi, dopo aver superato innumerevoli ostacoli ed omissioni dei funzionari , la cui spiegazione necessita un altro comunicato, sono stati liberati .

Il regime clericale, seguendo un piano preciso, aveva deciso di rapire il maggior numero possibile tra i residenti di Ashraf a fine di applicare pressioni contro su loro . Il regime voleva, tramite la forza terroristica di Gods, trasferire gli ostaggi in Iran per poi procedere a eliminarli, come il caso dei Mojahedin Mohammad Ali Zahedi e Hossein Puyan, rapiti nell’agosto del 2005 e trasferiti  al ministero degli interni iracheno da dove sono stati  deportati in Iran. Però l’incredibile resistenza dei Mojahedin  rapiti, in contemporaneo alla perseveranza degli abitanti di Ashraf e lo sciopero della fame, sitt-in, manifestazioni e le proteste degli iraniani in tutto il mondo, quale il riflesso  dell’unità  nazionale, oltre all’onda generale dell’’appoggio riscontrata  al livello mondiale, ha reso sterili i complotti del fascismo regnante in Iran, decretando la liberazione degli ostaggi .
Sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletta della resistenza iraniana, nel congratularsi con gli iraniani, gli amici  ed i sostenitori  della resistenza  e i Mojahedin residenti ad Ashraf, mentre lodava gi sforzi immani compiuti da tutti per garantire la sicurezza della cittadella, ha insistentemente  pregato gli scioperanti  di porre fine al loro sciopero  della fame .

I Mojahedin residenti ad Ashraf, poi, accogliendo la richiesta della Sig.ra Rajavi, hanno accettato di interrompere lo sciopero della fame e a loro volta, nel ringraziare gli scioperanti in varie parti del mondo  ed i promotori della campagna internazionale a favore la sicurezza di Ashraf, hanno dichiarato qualora non gli venissero  garantiti la sicurezza e l’incolumità, riprenderanno lo sciopero della fame .
La presidente eletta della resistenza iraniana ha voluto ringraziare calorosamente, gli iraniani, gli  amici fedeli della resistenza, personalità politiche, i capi delle tribù e gli onorevoli cittadini e le personalità, i parlamentari, i giuristi e gli organismi internazionali per la difesa del diritto dell’uomo operanti in 5 continenti per i loro sforzi compiuti affinché si avveri  la liberazione dei 36 ostaggi .

Sig.ra Rajavi  ha poi particolarmente ringraziato dall'Arcivescovo di Canterbury, Dr Rowan Williams; Sheikh Taysir al-Tamimi Capo della Giustizia Palestinese, Sig.ra.Danielle Mitterrand, Dr. Alejo Vidal-Quadras, Vice presidente del Parlamento europeo, Sid Ahmed Ghozali, ex Primo ministro Algerino, Lord Robin Corbett; Dr. Saleh Mutlak Leader del Fronte Nazionale del Dialogo iracheno, ha poi avuto  parole di apprezzamento per l’operato ininterrotto del Comitato internazionale” in cerca di giustizia”, il Comitato Internazionale dei Giuristi , il Comitato Arabo Islamico per la difesa di Ashraf, l'Assemblea  parlamentare del Consiglio d'Europa  e i Comitati Parlamentari, operanti in vari paesi del mondo.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza  Iraniana
7 ottobre 2009

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