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Iran: Con l’intensificazione del blocco, la condizione dei pazienti con gravi malattie ad Ashraf si deteriora

CNRI – La commissione incaricata della repressione dei residenti di Ashraf  nell’ufficio del primo ministro iracheno ha intensificato il blocco disumano sui residenti su richiesta del regime iraniano. A tal fine, l’accesso ai servizi medici è stato loro limitato.
Dal mese di giugno la commissione ha disposto che il battaglione iracheno con sede ad Ashraf e il direttore dell’ospedale del campo non permettano ai traduttori di accompagnare i pazienti di Ashraf, che vengono mandati negli ospedali di Baghdad o di altre città. Poiché la maggior parte dei pazienti non parla inglese o in arabo, finiscono per annullare i loro appuntamenti con medici specialisti, con conseguenze disastrose per pazienti di sesso femminile o pazienti con malattie in fase terminale. L’11 ottobre, a seguito di una visita all’ospedale del campo da parte del vicedirettore del Dipartimento d’Igiene di Diyala, dove ha ascoltato i problemi dei pazienti, ha incaricato il direttore dell’ospedale del campo di consentire  ai traduttori di accompagnare i pazienti di Ashraf in ospedali esterni. Tuttavia, negli ultimi 10 giorni a partire dalle sue istruzioni, il direttore dell’ospedale del campo, che prende gli ordini dalla commissione, continuano ad impedire ai traduttori di accompagnare i pazienti.
Recentemente, le forze irachene hanno dichiarato che i pazienti possono andare in ospedale con i soldati iracheni che parlano persiano, una questione che viola palesemente la norma del codice morale medico, specialmente nel caso di pazienti donne. Inoltre, i residenti non hanno alcuna fiducia nelle forze irachene, in particolare quei soldati che parlano persiano e sono agenti diretti della Qods Force del regime iraniano.
Tra gli appuntamenti dei malati terminali cancellati nei mesi scorsi ci sono quelli di tre malati di cancro il 30 giugno, quattro malati di cancro l’11 luglio, due pazienti di sesso femminile il 15 settembre, quattro malati di cancro il 23 settembre, due interventi chirurgici agli occhi il 20 settembre, un paziente con un rene malato e uno malato di cuore il 26 settembre, un intervento chirurgico agli occhi il 13 settembre, due malati di cancro il 13 ottobre, e cinque il 18 ottobre. Inoltre, numerosi appuntamenti per visite mediche, TAC, risonanza magnetica, cistoscopia, colonscopia, angiografia e tapis roulant sono stati annullati nello stesso periodo.
Queste crudeli restrizioni sono state imposte mentre i residenti godevano di libero accesso ai servizi medici e specialisti in tutto l’Iraq in conformità con le norme internazionali a proprie spese a partire dal 1986, quando sono andati a vivere ad Ashraf, fino al 2008.
Queste restrizioni che portano a conseguenze irreversibili per i pazienti, sono flagranti violazioni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, del Diritto Internazionale Umanitario e Internazionale sui Diritti Umani e, pertanto, costituiscono crimini contro l’umanità perseguibili nei tribunali internazionali.
La Resistenza Iraniana chiede al governo degli Stati Uniti e alle sue forze, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Rappresentante Speciale del Segretario Generale per l’Iraq, all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, ed a tutti gli organismi internazionali competenti di intervenire con urgenza per rimuovere tutte le restrizioni imposte ai residenti di Ashraf che li privano di accesso ai medici specialisti, agli ospedali o altri servizi medici.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

21 ottobre 2010

 

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