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Iran: il regime clericale arresta operai e insegnanti e usa misure repressive per prevenire le proteste del 1° maggio

Sabato 30 aprile, terrorizzate dal previsto raduno nazionale di insegnanti e operai per il 1° maggio, in coincidenza con la Giornata Internazionale dei Lavoratori, le forze di sicurezza del regime clericale hanno arrestato diversi attivisti e hanno fatto irruzione nelle case di altri, minacciandoli e confiscando i loro averi.
Sotto il regime dei mullah, gli insegnanti sono costretti a vivere nella povertà e spesso nell’indigenza. La maggior parte di loro vive al di sotto della soglia di povertà a causa del sistema di saccheggio e corruzione del regime.
L’anno scorso, gli insegnanti sono scesi in piazza per protestare contro le loro dure condizioni di vita, ma le loro giuste rivendicazioni sono rimaste senza risposta, centinaia di loro sono stati convocati e minacciati e molti sono stati arrestati e imprigionati.
Il 21 aprile 2022, insegnanti ed educatori in tutto il Paese hanno organizzato proteste chiedendo il rilascio degli insegnanti detenuti, un aumento dei loro stipendi e una risposta alle loro legittime richieste. Almeno 70 insegnanti sono stati arrestati a Teheran e altri insegnanti hanno subito pressioni affinché non continuassero le loro proteste.
La Resistenza iraniana esorta le Nazioni Unite, i suoi organi competenti e i sindacati degli insegnanti e dei lavoratori in tutto il mondo a condannare le azioni repressive del regime clericale contro insegnanti e altri lavoratori e a sostenere le loro proteste.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)
30 aprile 2022

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