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Parlamentari Italiani chiedono al governo di stare con il popolo iraniano nella sua aspirazione alla liberta’

Comunicato
MEMBRI DI ENTRAMBE LE CAMERE DEL PARLAMENTO CHIEDONO AL GOVERNO ITALIANO, AI PAESI DELL’UE E ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DI STARE CON IL POPOLO IRANIANO NELLA SUA ASPIRAZIONE ALLA LIBERTÀ

Roma, 2 luglio 2021 – Il Comitato Italiano Parlamentari per un Iran Libero ha tenuto nella sala stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa di presentazione della Dichiarazione sull’Iran firmata da 61 membri della Camera dei Deputati e del Senato, di diversi partiti politici. Nella Dichiarazione, illustrata dall’onorevole Antonio Tasso, i parlamentari chiedono al governo di adottare una politica ferma rispetto alle gravissime violazioni dei diritti umani in Iran.
Le finte elezioni presidenziali iraniane hanno portato alla presidenza Ibrahim Raisi, un religioso sanzionato dagli Stati Uniti per le sue responsabilità dirette in crimini contro l’umanità, designato come presidente dal leader supremo Khamenei. Il popolo iraniano ha boicottato in modo schiacciante le elezioni, che, indipendentemente dal risultato, in Iran non sono né libere né eque.
I parlamentari italiani affermano la necessità che sia finalmente assicurata giustizia per il massacro di 30.000 prigionieri politici perpetrato dal regime iraniano nel 1988, in cui Raisi svolse un ruolo chiave, e che siano fermate le operazioni terroristiche del regime all’estero attraverso le sue cellule e i gruppi fondamentalisti islamici che agiscono per suo conto.
I deputati e i senatori, fra i quali il senatore Lucio Malan, hanno ricordato la negazione e l’inganno del regime iraniano sulle sue attività nucleari sospette e hanno ribadito che il regime non ha dichiarato volontariamente nessuno dei suoi siti nucleari prima che queste venissero scoperte e rese note dal principale gruppo di opposizione, l’OMPI (Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran).
I parlamentari hanno dichiarato che il piano in 10 punti della presidente-eletta del CNRI (Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran), la signora Maryam Rajavi, che tra l’altro indica l’istituzione di una repubblica iraniana basata sulla separazione tra religione e Stato, sull’uguaglianza di genere e su elezioni libere e corrette, merita il sostegno della comunità internazionale.
L’onorevole Stefania Pezzopane ha evidenziato l’importanza di ascoltare la voce del popolo iraniano, che ha mostrato di non essere interessato alle cosiddette ‘elezioni’ del regime. “Dalle proteste del 2018 in Iran” – ha ricordato – “un tema comune nelle principali manifestazioni e proteste è stato ‘Riformatore, intransigente, il gioco è finito!’”.
Data la situazione esplosiva della società iraniana e rispetto ai negoziati nucleari per ripristinare il JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action – Piano d’Azione Globale Congiunto), questa iniziativa è sia tempestiva che importante. La comunità internazionale non dovrebbe più tollerare il comportamento destabilizzante del regime in Iran né le sue misure repressive all’interno. Inoltre, la crescente richiesta di porre fine alla cultura dell’impunità per i crimini contro l’umanità deve essere sostenuta dal nostro governo, così come da altri Paesi responsabili e democratici.

 

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