martedì, Marzo 19, 2024
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La biografia di Maryam Rajavi

Maryam Rajavi è nata nel 1953 in una famiglia di classe media a Teheran. Madre di una ragazza di 21 anni, Maryam è ingegnere in metallurgia dell’università di tecnologia di Teheran. Comincia le sue attività contro lo Scia’ negli anni 1970 dopo la sua entrata all’università, diventa rapidamente una dirigente del movimento che studia e raggiunge Mojahedin del popolo, un’organizzazione musulmana, democratica e nazionalistica che raccomanda l’instaurazione di un governo democratico, pluralistico e laico in Iran.

Il regime dello Scia’ uccide una delle sue sorelle, Narguesse, e quello di Khomeini n’assassina un’altra, Massoumeh, che muore sotto la tortura nel 1982, incinto d’otto mesi, anche suo marito, Mahmoud Izadkhah, è stato ucciso.
 
Dopo la caduta della monarchia, Maryam diventa il responsabile della sezione sociale del Mojahedin, che svolge un ruolo chiave nell’adesione degli studenti e dei liceali, mentre l’organizzazione dei Mojahedin emerge come il principale movimento d’opposizione al regime dei mullah. Nel 1980, si presenta alle elezioni legislative a Teheran e, nonostante le frodi massicce dei mullah, ottiene più da un quarto di milione di voti.

La Sig.ra Rajavi svolge un ruolo decisivo nell’organizzazione di due manifestazioni pacifiche principali a Teheran in aprile ed in giugno 1981 contro la dittatura nascente. Il 20 giugno 1981, gli iraniani immergono nel terrore khomeinista. Decine di migliaia di persone sono state arrestate o uccise.

Nel 1982, Maryam parte per Parigi. Risulta rapidamente la donna più energica e più capace del movimento. finalmente eletta CO-leader dei Mojahedin in 1985. Quattro anni più tardi, nel 1989, essa è eletta segretario generale dei Mojahedin dal congresso del movimento.

Una svolta

Nell’agosto 1993, il Consiglio nazionale della resistenza iraniana, il Parlamento in esilio, elegge Maryam Rajavi il presidente futuro della repubblica per il periodo transitorio dopo la caduta dei mullah.
 
Si dimette allora dalle sue altre funzioni per dedicarsi interamente alle sue nuove responsabilità. La sig.ra Rajavi fa conoscere la resistenza sulla scena internazionale, dirigendo una campagna mondiale per denunciare le violazioni dei diritti dell’uomo in Iran, l’esportazione del terrorismo e dell’integralismo con i mullah, i loro sforzi per acquisire armi nucleari, e presentare gli obiettivi della resistenza all’opinione pubblica internazionale.

Nella sua nuova veste del presidente della repubblica eletta, Maryam rappresenta una sfida ardua politica, sociale, culturale ed ideologica ai mullah al potere. Sotto la sua direzione, le donne hanno raggiunto posizioni chiave nelle file della resistenza. Le donne formano la metà dei membri del CNRI. Occupano responsabilità nei comandi politici, internazionali e militari della resistenza. Un terzo dei combattenti dell’esercito di liberazione nazionale iraniana e numerosi dei suoi comandanti sono donne.

Maryam dà numerose conferenze sull’argomento che lei tiene maggiore cura, la versione moderna e democratica dell’islam contro l’interpretazione reazionaria ed integralista di questa religione. Per lei, la più gran distinzione tra queste due visioni diametralmente opposte, è la situazione in cui versano le donne.
L’elezione di Maryam Rajavi dà alla società oppressa d’Iran, specialmente alle donne, una nuova speranza in un futuro migliore. La sua elezione ha un impatto molto cosى profondo e dinamico sugli iraniani che vivono all’estero. Numerose delegazioni della diaspora di quattro milioni d’iraniani, fra gli strati più istruiti della società, vengono a trovarla a Parigi.

Maryam Rajavi mira anche all’eredità ricca, ma minacciata, dell’arte e della cultura in Iran. Numerosi cantanti, intellettuali, artisti, pittori, scultori, poeti ed autori famosi pubblicano il loro sostegno al suo programma per un Iran libero e laico. In Maryam Rajavi, i mullah scoprono un’antitesi in tutti i sensi del termine: una donna che rappresenta tutto ciٍ che disprezzano. E per questo che gli iraniani di tutta la gamma politica gli portano il loro sostegno e che diventa un vero simbolo dell’unità nazionale contro la tirannia religiosa in Iran.

La carta della libertà

In un discorso, dinanzi a 15.000 iraniani, a Dortmund il 16 giugno 1995: la signora Rajavi presenta una "carta delle libertà fondamentali" in 16 punti per l’Iran dopo la caduta dei mullah. Nel suo discorso, la signora Rajavi dichiara che l’amore per la libertà è la forza motrice del movimento della resistenza. Senza di ciٍ, dice lei, "non saremmo potuti restare fermi contro la dittatura vigente.”. La nostra nazione ha pagato il prezzo della libertà con 120.000 caduti.”. Maryam Rajavi presenta anche il principale programma della resistenza per l’Iran di domani, che rileva l’impegno della resistenza nella libertà d’espressione, d’opinione, della stampa, di parti e d’associazioni politiche, come pure nelle elezioni libere. Rileva che le elezioni saranno l’unica base della legittimità di un governo.

L’integralismo islamico ispirato da Teheran costituisce la più gran minaccia alla pace ed alla stabilità del mondo. Maryam Rajavi pensa che non si possa combattere l’integralismo con una cultura anti-islamica. Il solo modo di fargli faccia, sono con un’interpretazione moderna e democratica dell’islam. Nella promozione di questa visione dell’islam, la resistenza iraniana presenta un viso tollerante e contemporaneo dell’islam e respinge le avventure dei mullah sotto il vestito della religione.
"che non ci sia nessun dubbio", dice -lei, "i commercianti di religione che dirigono l’Iran in nome dell’islam, ma spargono il sangue, reprimono il popolo e raccomandano l’esportazione dell’integralismo e del terrorismo, sono i nemici peggiori dell’islam e dei musulmani. Verrà il giorno in cui saranno forzati di abbandonare il nome dell’islam.”

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