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Meeting al Parlamento Europeo : le conseguenze della rimozione dalla lista nera e i prossimi passi necessari da intraprendere

Comunicato Stampa – 3 Ottobre 2012
Dopo la rimozione dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI/MEK) dalla lista terroristica U.S.A., Mercoledi 3 Ottobre, l’ Intergruppo degli Amici di un Iran Libero al Parlamento Europeo, hanno discusso in un meeting presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, le conseguenze della rimozione da questa lista e i prossimi passi necessari da intraprendere. Maryam Rajavi, Presidente eletto della Resistenza Iraniana, è intervenuta a questa sessione  cui hanno partecipato decine di membri del Parlamento Europeo appartenenti a tutti i gruppi politici e che è stata presieduta da Struan Stevenson, Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per le Relazioni con l’Iraq. Tra gli ospiti vi erano illustri oratori come: Alejo Vidal-Quadras, Vice Presidente del Parlamento Europeo, Jim Higgins, membro del Bureau del Parlamento Europeo, Günter Verheugen, Vice Presidente della Commissione Europea (2005-2010), Nele Lijnen, Presidente del Comitato del Senato Belga sull’Uguaglianza dei Diritti, Marian Harkin MPE, Edit Bauer MPE, Romana Jordan MPE, Filip Kaczmarek MPE  e altri. I partecipanti hanno sottolineato i seguenti punti:
1- La vittoriosa campagna della Resistenza Iraniana per la rimozione dell’etichetta terroristica statunitense è un caso raro nella storia moderna che ha creato un modello di perseveranza contro l’ingiustizia ed ha elevato gli standards giudiziari. La distruzione della designazione terroristica dell’OMPI rappresenta un’enorme sconfitta internazionale per la dittatura teocratica al governo in Iran e da un punto di vista politico ha rivolto l’equilibrio del potere contro questo regime.
2- L’etichetta terroristica degli Stati Uniti imposta alla Resistenza Iraniana, in seguito imitata dal Regno Unito e dall’Unione Europea, è stata il maggior impedimento allo sviluppo in Iran, un pretesto nelle mani del governo iraniano per opprimere e massacrare i residenti di Ashraf. Di conseguenza l’Occidente, che è stato dalla parte del regime iraniano e contro l’opposizione democratica, ha in pratica rappresentato un ostacolo al cambiamento in Iran.
3- Ora, dopo la rimozione dalla lista, è arrivato il momento di porre fine in modo categorico alla politica di accondiscendenza nei confronti dei governanti criminali iraniani e di riconoscere la resistenza del popolo iraniano contro il fascismo religioso e in favore della democrazia e della libertà. Questa è l’unica soluzione alle ambizioni nucleari dell’Iran e al suo sostegno al terrorismo e al fondamentalismo. Se il passato ci ha insegnato qualcosa, non dovremmo permettere ancora una volta ai mullah di ostacolare una politica giusta e necessaria e di mantenere l’Occidente nelle condizioni di proteggere gli interessi del regime iraniano.

4- Maryam Rajavi ha ripetutamente dichiarato che lei e il suo movimento di resistenza stanno lottando per un regime basato sul voto popolare e una repubblica basata sulla separazione tra stato e chiesa, l’uguaglianza tra uomini e donne, la pace e l’amicizia con i paesi della regione e un Iran non-nuclearizzato. La Resistenza Iraniana ha dimostrato praticamente, nel corso degli anni la sua dedizione a questi valori. Sostenere questa resistenza e questi valori non è solo una richiesta del popolo iraniano ma una necessità per il mondo civilizzato di oggi e una necessità per la democrazia e la pace nella regione e nel mondo.
5- Ashraf e Liberty sono state le maggiori vittime di questa vergognosa designazione. Se guardiamo ai due massacri ad Ashraf, a quattro anni di crudele assedio e all’imposizione di un trasferimento coatto, al silenzio riguardo alla trasformazione di Liberty in una prigione, che il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie ha confermato, tutto ciò è stato l’effetto di questa designazione. E questo nonostante i residenti di Ashraf e Liberty siano persone protette secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, vengano considerati rifugiati sotto ogni aspetto e che l’UNHCR li abbia riconosciuti come “beneficiari”. Perciò l’Unione Europea, gli Stati Uniti e le Nazioni Unite devono rimediare alle conseguenze e agli effetti di questa designazione e garantire i loro diritti.
6- Più specificamente: il governo iracheno intende saccheggiare le proprietà dei residenti di Ashraf e impedisce di fatto il loro trasferimento e la loro vendita. Ashraf è il prodotto del lavoro di 26 anni di migliaia di persone e secondo gli esperti vale 500 milioni di dollari. Sia gli iracheni che le leggi internazionali sostengono i diritti di proprietà dei residenti di Ashraf sulle loro proprietà mobili ed immobili. Perciò gli Stati Uniti e l’Unione Europea devono dichiarare Liberty un campo per rifugiati e non dovranno permettere che i diritti dei residenti vengano calpestati usando la denominazione di “Luogo di Transito Temporaneo” per Liberty. L’UE dovrà prendersi qualche responsabilità riguardo al trasferimento dei residenti di Liberty.
7- Il regime e la sua lobby all’estero, in particolare negli Stati Uniti, e i suoi alleati della scena internazionale, terrorizzati dalla rimozione dell’OMPI dalla lista nera, hanno cercato, suscitando un coro di proteste, di condannare l’OMPI e di screditarlo e afferma che non c’è posto per loro in Iran… Questa propaganda ci è ben nota e ad essa ha ripetutamente risposto la Resistenza Iraniana. Ma queste accuse non possono mascherare la vergognosa sconfitta del regime iraniano e dei suoi agenti durante il processo di rimozione di questa ingiusta etichetta terroristica dall’OMPI.
Struan Stevenson, MPE
Bruxelles, Parlamento Europeo
 

 

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