giovedì, Marzo 28, 2024
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Un dissidente iraniano: “Khamenei deve essere processato per crimini contro l’umanità”

CNRI – Un prigioniero politico in Iran, ha pubblicato una lettera aperta per commemorare il massacro del 1988 in Iran dei prigionieri politici, nel quale vennero giustiziati circa 30.000 prigionieri politici, la stragrande maggioranza dei quali erano attivisti del principale gruppo di opposizione, i Mojahedin del Popolo (PMOI or MEK). Nella lettera, contrabbandata fuori dal famigerato carcere del regime di Gohardasht (Rajai-Shahr) a Karaj, a nord-ovest di Teheran, questo prigioniero ha rinnovato la richiesta che i leaders corrotti di questo regime vengano processati per crimini contro l’umanità. 

Mahdi Farahi Shandiz, che si trova in carcere per aver insultato il leader supremo del regime, Ali Khamenei, e per la falsa accusa di disturbo dell’ordine pubblico, ha elogiato i 30.000 prigionieri politici assassinati dallo stato proprio in questo mese di 28 anni fa.

Ha detto che erano persone che avevano “sacrificato le loro valorose vite per l’ideale di libertà”, spiegando anche che avevano resistito al fianco dei loro capi contro i mercenari. I nomi di molti giustiziati non si conoscono ancora.

Shandiz ha detto che Monireh Rajavi è stata giustiziata unicamente perché suo fratello, Massoud Rajavi, era il leader della Resistenza Iraniana, di cui fanno parte il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) e i Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK).

Shandiz ha poi scritto: “Questi eroi, in piedi sul patibolo, hanno scelto di dire NO! ai loro brutali aguzzini in un momento di grande pericolo ed hanno resistito per amore della loro vera coscienza, per Dio e per il popolo… Essi hanno creato le basi del concetto di ‘Iran Libero’ per il futuro”.

Nella sua lettera Shandiz chiede di sapere chi ha architettato questo piano, chi ha approvato queste esecuzioni e chi furono i boia. Ovviamente egli conosce già la risposta.

Ed ha scritto: “Tutti sanno che questi crimini contro l’umanità sono stati eseguiti su ordine di Khomeini, che li ha emessi per iscritto e con la sua firma. Dopo di ciò, quegli stessi gentiluomini hanno assunto questa posizione di potere: Khamenei, (l’ex-Presidente Akbar Hashemi) Rafsanjani, (Hassan) Rouhani, (l’ex-ministro dell’intelligence Gholam-Hossein) Mohseni-Eje’i e il brutale giudice (Mohammad) Moghiseh. Tutti gli elementi di questo potere si sono uniti insieme per uccidere migliaia di oppositori e di prigionieri politici”.

Shandiz suggerisce di onorare i martiri chiedendo che i loro assassini vengano assicurati alla giustizia, perché i crimini del regime iraniano non sono meno di quelli dell’ISIS.

 

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