venerdì, Marzo 29, 2024
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Una madre coraggiosa esprime la sua vicinanza alle madri dei prigionieri politici iraniani

CNRI – La madre di una ragazza giustiziata perché si era difesa da un tentativo di stupro, ha scritto una lettera aperta di sostegno alle madri che hanno perso i loro figli nell’esecuzione di massa della scorsa settimana.

Sholeh Pakravan, la cui figlia Reyhaneh Jabbari è stata giustiziata nel 2014, è divenuta una illustre attivista per i diritti umani in Iran. 

La sua lettera inizia dicendo: “Uniamo le nostre mani per impedire che il regime faccia del male ai nostri cari”.

Sholeh Pakravan parla dell’orrore che i parenti dei giustiziati dal regime devono affrontare. Oltre alla perdita dei loro cari, viene spesso impedito loro di seppellirli. Il regime poi cercherà di screditare le vittime riempiendo i suoi organi di stampa di pettegolezzi e bugie.

Lei conosce il dolore che stanno provando, quando persino l’ultimo incontro con i loro figli gli è stato rubato. 

E ha detto: “Io so che voi sentite ancora un dolore enorme nel vostro cuore. Non comprendete il senso del sonno e del cibo, della fatica e del dolore… Io so che tutte le ansietà improvvisamente scompaiono e al loro posto un mare di pena emerge nel vostro cuore. Voi sentite che l’amarezza di questi momenti sta spazzando via il vostro mondo e che tutti i vostri sogni non possono avverarsi. Voi non potete sentire la voce dei vostri figli, non potete abbracciarli o sentire il loro odore. Io so che voi andate a dormire entusiasti, perché vedrete i vostri figli in sogno”. 

Sholeh Pakravan ha esortato coloro che hanno perso i loro cari a causa del regime a “cantare un inno di giustizia” e a resistere al regime.

 

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